Dopo due settimane di “pausa”, che tale non si è rivelata (abbiamo fatto un podcast, “Lacci”, se non l’hai ancora visto puoi recuperarlo qui. Se prima vuoi leggere, non ti preoccupare, ti ricorderemo di “Lacci” alla fine del tutto), torna Feticci. Lo facciamo unendo due ambiti che sono la nostra passione. Buona lettura
C’è un bellissimo articolo del 2019 di Emanuele Mongiardo che racconta del rapporto tra Benzema e il rap. Leggendolo oggi sembra che si parli di un’altra epoca, nonostante dalla data di pubblicazione di quell’articolo siano passati appena tre anni. Benzema era sì capocannoniere della Liga, ma era fuori dalla Nazionale francese, la sua controversia legale che nel 2021 gli porterà una sentenza di un anno di carcere e 75mila euro di multa sembra non avere fine, il suo ruolo nel Real Madrid sembra centrale solo per i conoisseur, un buco nella storia dei Blancos, che cercano ancora il nuovo Higuain o il nuovo Cristiano Ronaldo, è questione di attimi e arriverà.
Il 31 ottobre 2019 Marracash pubblica Persona. Nonostante la comunicazione ben pensata e capillare, con un ritratto per ogni “persona”, appunto, all’interno del disco, come mai prima d’ora il rapper di Barona sembra essere arrivato “a fine disco come a fine film Bruce Willis”. È l’anno dei 40, alla fine l’Italia sembra davvero non aver mai capito quel suo viaggio che faceva collimare il suo lato zarro e il suo lato colto. In molti ipotizzano che sia il suo ultimo disco, l’ultima fatica di un rapper che ha fatto la storia del genere ma che per molti rimarrà in quello stato da “rapper preferito del tuo rapper preferito”.
Nell’autunno del 2019 nessuno pensa più che Pusha T possa arrivare primo in classifica Billboard. Se non c’è riuscito con Daytona, il disco interamente prodotto da Kanye West, contenente l’ormai celeberrima diss track a Drake, che ha risvegliato tutto l’interesse e tutti i discorsi intorno alla figura del ghostwriter nella rap music, probabilmente non ce la farà mai. Il disco è un piccolo gioiello, quasi una voce unanime si alza da critica e pubblico: finalmente Pusha è entrato nel campionato che gli spetta. È vero, lo ha fatto, ma ancora una volta non dalla porta principale. Il suo disco di maggior successo è terzo in classifica, Terrence Thornton ormai ha 41 anni. Il suo disco composto da “Bound 2 senza sentimentalismi”, è sicuramente il suo apice.
Ottobre 2022. Benzema è il miglior calciatore al mondo. Lo è giusto un mese prima che inizi il mondiale più strano di sempre, che potrebbe permettergli, in un unico anno, di vincere tutto: la Liga, la Champions, il Pallone d’Oro e appunto la coppa del Mondo. “Dentro a questo magnifico calderone metto l’ultima Champions League. Anche se ne avevo già vinte quattro, ho vissuto un’esperienza molto significativa grazie a uno splendido lavoro di gruppo. La quinta volta è stata veramente speciale. Non è che ho contribuito più del solito, ma mi sembrava di farlo”. Il giorno della finale sarà il giorno del suo 35esimo compleanno. Nove giorni prima avrà compiuto gli stessi anni Gonzalo Higuain, l’uomo che nei suoi primi anni di Madrid lo mise in ombra. Sembra solo l’inizio dell’ultima fase di carriera di Karim The Dream, l’uomo che alla fine ce l’ha fatta.
Ottobre 2022. Marracash è sul palco dell’Ariston. No, non è l’ennesimo rapper che ha subito il fascino della corte di Amadeus, è lì per una ragione ben più nobile. “Meriterei il premio Tenco, per il fottuto talento che tengo”, urlava con consapevolezza nel 2020, poco prima che anche l’ormai insperato successo venisse tramortito da una pandemia mondiale, che lo costringesse a rimandare il suo tour più ricco della carriera. Per la prima volta in vita sua, forse, Marracash non si è dato per vinto. A “Persona” ha risposto con “Noi, Loro, Gli Altri”, un disco che se possibile ha dimostrato ancor di più che lo stato di forma del rapper è più che fulgido e che gli ha consegnato il conferimento forse più alto di tutta la musica italiana. Il tutto condito da una serie di palazzetti che come pubblico equivalgono a San Siro, un tour autunnale magistrale, che diventa ciliegina sulla torta di un tour estivo preparatorio. Quello che sembrava l’underdog oggi è probabilmente il rapper numero uno d’Italia. È bastato il tempo, oltre che la perseveranza.
Aprile 2022. La classifica Billboard parla chiaro. Ovviamente le classifiche settimanali hanno dei bug, possono anche essere sfruttate a proprio piacimento, in qualche modo. Si possono fare uscite strategiche per far sì che il proprio album voli alle prime posizioni della classifica, così che l’illusione del successo porti il successo vero e proprio. Non sembra questo il caso: It’s Almost Dry è il primo disco di Pusha T ad arrivare alla numero uno della Billboard. Da essere il rapper per i rapper, il droga rap diventa interesse numero uno internazionale. Avere 45 anni e guardare tutti dall’alto deve avere un sapore stupendo.
”Zarro come Benzema, imbezinato sopra una Benz”. Nel rap italiano, se si esclude la rima ormai vituperata “messi/Messi”, probabilmente Benzema è uno dei nomi più citati in assoluto. Non è un caso, il background del recente Pallone d’Oro passa da comparsate nei video di Booba, il suo più strenuo difensore insieme con Eric Cantona nella “battaglia” contro Deschamps quando si decise di non convocarlo, situazione durata fino a un anno fa, fino a insert vocali o comparsate con leggende del rap francese del calibro di Rohff.
Ovviamente non è l’unico, ma probabilmente è il più in vista, figlio degli anni ‘70 (anche se della fine): il profilo Instagram di Benzema sembra quello di un rapper.
Persino la sua vita sembra quella di un rapper: le cause legali, il parco auto contato come fossero gol dalla stampa internazionale, i dissing attraverso le Instagram Stories. Siamo probabilmente davanti al Pallone d’Oro più hip hop della storia del Pallone d’Oro.
Quattro azioni di Benzema che suonano come quattro canzoni di Tupac
Il vero elefante nella stanza, grosso motore di questo articolo, è il fatto che Benzema si sia presentato alla cerimonia del Pallone d’Oro vestito come Tupac Shakur. Quasi a confermare tutti i viaggi che negli anni i rapper e gli appassionati del genere si sono fatti, come a dire: sì, consideratemi uno di voi. Un po’ come la retorica del genere: kill your father. Non sono un calciatore, sono un rapper.
Pertanto, al di là dei paragoni con Marracash e Pusha o della scusa di citare Booba o ancor di più Rohff, ecco quattro azioni che potrebbero essere caricate su YouTube con in sottofondo la colonna sonora di 2pac.
Benzema vs Godin, Savic, Gimenez
Che canzone potrebbe essere: Hit ‘Em Up
Cosa c’è meglio di un dissing nel rap? Probabilmente nulla. Cosa c’è di meglio di umiliare in un derby non uno, non due, ma ben tre difensori avversari? Sicuramente nulla. L’apoteosi musicale dello scontro tra 2Pac e Biggie sarebbe la colonna sonora perfetta per la faccia stupita di Godin, Savic e Gimenez che non capiscono dove cazzo sia passato Karim.
Il primo gol in Champions
Che canzone potrebbe essere: If I die 2nite
Tonight Is The Night I Get In Some Shit. Canzone d’apertura di uno dei dischi più iconici di 2Pac vs primo gol europeo di uno dei calciatori migliori della sua generazione, un paragone fin troppo semplice.
Gol più veloce della storia del Clasico
Che canzone potrebbe essere: Open Fire
Una sorta di cartello iniziale che dica “non provate a replicare tutto ciò a casa”. Il gol più veloce della storia della sfida delle sfide, ovvero quella tra Real e Barcellona, porta la firma di Karim Benzema. È un traguardo dolce-amaro, quella partita verrà poi persa 3 a 1 dai Blancos, ma vedere i prodromi di quel pressing che 11 anni dopo saranno una delle signature move dell’attaccante francese non poteva che meritare una menzione d’onore.
Il gol più importante nella Champions dello scorso anno
Che canzone potrebbe essere: All Eyez On Me
Scegliere un solo gol tra 15 è una violenza. Scegliere quello che viene segnato su rigore, forse, è addirittura un torto. Questo però, così come i tre gol al PSG o gli altrettanti al Chelsea, è il momento in cui ci siamo detti: “Ok, la vincono”. È finita davvero così. Ora, finalmente, tutti gli occhi sono su Karim Benzema.
Questo era un piccolo elogio del nostro Karim Benzema. Prima di salutarvi, vi avevamo fatto una promessa.
Questa è la prima puntata di “Lacci”, il nostro podcast. Se ancora non lo hai visto è il momento giusto per immergersi nel dietro le quinte di “Stavamo Bene Insieme”, con Marco Cattaneo e Massimo Ambrosini.
Se un tuo amico ti ha inviato questa mail, innanzitutto ringrazialo, poi iscriviti qui sotto.